
Le sessioni plenarie della Camera dei Deputati e del Senato colombiani hanno ratificato giovedì la riforma della legge sull’ordine pubblico che fornisce un quadro giuridico per la «pace totale» e consente al governo colombiano di tenere colloqui con i gruppi armati.
Dopo essere stata approvata in quattro dibattiti e successive conciliazioni, l’iniziativa passerà alla sanzione presidenziale per diventare legge, come dettagliato da «El Colombiano».
Con questa legge, il governo colombiano acquisisce il potere di negoziare o smobilitare gruppi armati come l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) o i dissidenti delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC).
Il presidente colombiano Gustavo Petro, durante la sua campagna elettorale, ha proposto di attuare una «pace totale» che promuova l’avvio di colloqui di pace con le organizzazioni armate e politiche e ponga fine al «bagno di sangue» a cui il Paese è sottoposto da oltre 50 anni, secondo quanto riportato da «El Tiempo».
Tuttavia, una volta approvata la legge, inizieranno i colloqui di pace con la guerriglia dell’ELN e si conosceranno i rappresentanti del governo nazionale ai colloqui, iniziati durante il governo di Juan Manuel Santos, anche se si sono arenati durante l’amministrazione di Iván Duque, tra l’altro dopo l’attacco alla Scuola di Polizia General Santander in cui sono stati uccisi 22 soldati.






