
Giovedì le autorità russe hanno consegnato all’ambasciatore britannico a Mosca, Deborah Bronnert, un dossier contenente prove che collegano Londra all’attacco alla flotta russa nel Mar Nero dello scorso fine settimana, evento che ha legittimato il ritiro temporaneo del Cremlino dall’accordo di esportazione di grano.
Lo ha confermato il rappresentante diplomatico russo a Londra, Andrei Kelin, che ha ribadito che, come annunciato da Mosca martedì, una volta consegnate le prove alla parte britannica, queste saranno pubblicate sul sito web del Ministero degli Esteri russo e sui suoi profili sui social media.
«Le prove del coinvolgimento delle forze speciali britanniche nella preparazione di azioni contro la flotta di Sebastopoli sono state consegnate questa mattina all’ambasciatore britannico», ha dichiarato Kelin in un’intervista a SkyNews.
In questo contesto, giovedì Kelin ha avvertito che il Regno Unito è «troppo coinvolto» nel conflitto in Ucraina, rendendo la situazione sempre più «pericolosa», secondo l’agenzia di stampa russa TASS.
Già martedì il Cremlino ha accusato le autorità britanniche di aver coordinato e perpetrato il sabotaggio di settembre dei gasdotti Nord Stream, nonché di essere coinvolte in un attacco alla flotta russa nel Mar Nero, entrambe le accuse sono state negate dal governo britannico.
Mosca ha usato l’attacco sul Mar Nero come argomento per sospendere temporaneamente l’accordo per l’esportazione di grano dall’Ucraina, uno dei pochi riavvicinamenti tra le due parti da quando Putin ha lanciato l’offensiva militare il 24 febbraio, ripresa mercoledì.






