
L’Unione Europea ritiene che la legge con cui gli Stati Uniti vogliono ridurre l’inflazione, che comprende 430.000 milioni di dollari, per lo più aiuti a settori di classe come l’industria automobilistica, sia una discriminazione «inaccettabile» nei confronti dell’industria europea, motivo per cui lunedì scorso ha chiesto che Washington sia esentata, come avviene per Canada e Messico.
«È estremamente protezionistico nei confronti delle esportazioni dell’UE e dobbiamo chiarirlo», ha dichiarato il vice primo ministro e ministro del Commercio della Repubblica Ceca, Jozef Síkela, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell’Unione Europea, al suo arrivo a Praga in occasione di una riunione ministeriale dell’UE-27.
Durante la colazione, il capo del commercio statunitense Katherine Tai ha raggiunto i ministri europei per discutere delle relazioni bilaterali, e in questo contesto il blocco ha chiarito che considera «inaccettabile» la discriminazione della nuova legge nei confronti dell’UE, hanno dichiarato Síkela e il vicepresidente della Commissione europea per l’economia Valdis Dombrovskis in una successiva conferenza stampa.
Entrambi hanno chiarito che l’UE mira a ottenere un’esenzione «allo stesso livello» delle salvaguardie offerte a Canada e Messico, anche se il ministro ceco si è detto consapevole che si tratta di un’ambizione «di partenza» e che resta da vedere come evolveranno i negoziati.
Altri Paesi, come il Giappone e la Corea del Sud, vedono le disposizioni del pacchetto di aiuti statunitensi con gli stessi dubbi dei partner dell’UE, secondo Dombrovskis, che ha chiesto che il gruppo di lavoro recentemente istituito da Bruxelles e Washington abbia il tempo di «cercare soluzioni» alla situazione.
Già la scorsa settimana, il vicepresidente dell’UE ha dichiarato in una conferenza stampa a Bruxelles che l’UE-27 vede con preoccupazione le disposizioni del nuovo quadro legislativo anti-inflazione degli Stati Uniti, pur avvertendo che sono «partner strategici» e «non c’è motivo» per cui tali barriere «discriminatorie» debbano essere applicate agli europei.
Approvato quest’estate, per l’esecutivo europeo il programma statunitense discrimina i produttori di veicoli stranieri rispetto a quelli americani ed è incompatibile con le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), anche se vuole esaurire tutte le vie di dialogo prima di pensare di ricorrere all’organismo multilaterale.
«Al momento, siamo concentrati sui negoziati per trovare una soluzione piuttosto che considerare altre opzioni», ha dichiarato il funzionario dell’UE, evitando di specificare se Bruxelles stia già studiando possibili azioni nell’ambito dell’OMC se i colloqui con gli americani dovessero fallire.
Per il momento, il gruppo di lavoro creato «ad hoc» la scorsa settimana dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea per affrontare queste tensioni terrà la sua prima riunione venerdì prossimo per via telematica, secondo quanto hanno riferito fonti comunitarie a Europa Press.






