
Il governo di El Salvador ha annunciato venerdì che un totale di 56.000 membri di bande sono stati arrestati da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza nel Paese, un meccanismo che consente allo Stato salvadoregno di sospendere alcune libertà e garanzie.
Lo ha precisato la Presidenza di El Salvador, che ha definito «inconfutabili» i risultati ottenuti dopo l’attuazione della misura per ordine del presidente del Paese, Nayib Bukele.
«I risultati della strategia di sicurezza attuata dal governo del presidente Nayib Bukele sono inconfutabili. Finora, sotto il regime di emergenza, le forze di sicurezza hanno catturato più di 56.000 membri di bande», ha riferito l’ufficio stampa presidenziale in un messaggio su Twitter.
Allo stesso modo, il governo salvadoregno ha elogiato l’amministrazione del presidente, sostenendo che lo Stato è ora «il Paese più sicuro del mondo», un fatto che sarebbe stato possibile grazie alle «politiche pubbliche a favore della popolazione salvadoregna».
«I risultati storici della guerra contro le bande pongono le basi per un nuovo El Salvador che stiamo costruendo, un Paese in cui i salvadoregni possano camminare in sicurezza in qualsiasi punto del territorio», si legge in un altro messaggio sul social network presidenziale, sottolineando che il Paese è stato 227 volte libero da omicidi.
Bukele, che si candiderà per la rielezione nel 2024, ha difeso lo stato di emergenza come strumento chiave del suo piano di sicurezza, di fronte alle organizzazioni per i diritti umani che mettono in discussione gli eccessivi poteri concessi alle forze di sicurezza.