
Il procuratore svedese che indaga sul presunto sabotaggio del gasdotto Nord Stream nel Mar Baltico ha ordinato un’ulteriore indagine sul caso «sulla scena del crimine», alla quale collaboreranno le Forze Armate.
Sia le autorità svedesi che quelle danesi hanno concluso nelle loro analisi preliminari che si sono verificate potenti esplosioni prima delle quattro perdite di gas metano nei gasdotti, ma finora non ci sono state indicazioni ufficiali sui possibili responsabili.
Il procuratore Mats Ljungqvist e la polizia hanno chiesto l'»aiuto» delle forze armate per cercare di chiarire quello che, per ora, viene descritto come un «grave sabotaggio». L’esercito ha le risorse e l’esperienza necessarie per rafforzare le indagini «nel modo in cui vogliamo», ha sottolineato Ljungqvist in una dichiarazione, senza entrare in ulteriori dettagli.
Il procuratore ha applaudito la collaborazione tra le istituzioni e anche tra i diversi Paesi coinvolti in questo caso e, pur comprendendo che c’è un «grande interesse», ha fatto appello alla calma e alla discrezione per lasciare lavorare gli esperti.