
Il presidente nigeriano Muhamadu Buhari ha invitato alla calma dopo l’ondata di allarmi lanciati dalle missioni diplomatiche internazionali sulla possibilità di un attacco terroristico nella capitale del Paese, Abuja.
«Purtroppo il terrore è una realtà in tutto il mondo. Tuttavia, questo non significa che un attacco ad Abuja sia imminente», ha dichiarato in una dichiarazione rilasciata dal suo portavoce, Garba Shehu.
Per tutta la settimana, le ambasciate degli Stati Uniti, del Regno Unito e di altri Paesi come Spagna, Danimarca, Irlanda, Bulgaria, Finlandia e Germania avevano avvertito delle notizie di un possibile attacco nella capitale, con il conseguente rischio per i loro cittadini nel Paese africano.
Prima della dichiarazione del presidente, il governo nigeriano aveva già deplorato questi avvertimenti, che hanno solo alimentato «inutili tensioni e panico», secondo quanto dichiarato martedì dal ministro dell’Informazione Lai Mohamed.
Nella sua dichiarazione di venerdì, Buhari ha assicurato che «la sicurezza dei nigeriani rimane la massima priorità del governo» e che «i servizi di sicurezza stanno lavorando 24 ore su 24 per tenere la situazione sotto controllo», secondo quanto riportato da Premium Times.
D’altra parte, il Servizio di sicurezza dello Stato (SSS) ha confermato che le sue forze di sicurezza hanno effettuato un’operazione di perquisizione lunedì in una fattoria della capitale, senza fornire ulteriori dettagli, anche se ha negato che sia stata effettuata con il supporto dell’esercito statunitense, come inizialmente ipotizzato dai media nigeriani.
«Posso dirvi categoricamente che non abbiamo condotto alcuna operazione congiunta con i soldati statunitensi, come è stato ampiamente riportato dai media», ha dichiarato il portavoce dell’SSS Peter Afunanya.