
Venerdì gli Stati Uniti hanno esortato le autorità del Kosovo a collaborare con l’Unione Europea per stabilire una nuova proroga sul rilascio delle targhe ai cittadini serbi nel nord del territorio.
«Il Kosovo ha il diritto di applicare il regime delle targhe ai sensi dell’Accordo di Bruxelles, ma un’estensione dei tempi è nell’interesse di far progredire il dialogo facilitato dall’UE per normalizzare le relazioni tra Kosovo e Serbia», ha dichiarato in un comunicato il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price.
Washington si è detta «delusa e preoccupata» per il rifiuto del governo kosovaro di collaborare con i partner internazionali, poiché è necessario lavorare sulla questione «con urgenza e flessibilità», un’opinione condivisa anche dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
In un momento di incertezza dovuto alla mancanza di un accordo sul regolamento che imporrà targhe e documenti kosovari il 31 ottobre, che minaccia di riaccendere le tensioni nel nord del Kosovo a maggioranza serba, la Von der Leyen si è detta «profondamente convinta» che una soluzione alla controversia sia possibile.
«I colloqui sono in corso e speriamo di arrivare presto a una soluzione concreta», ha dichiarato, invitando Belgrado e Pristina ad affrontare i colloqui con uno spirito «costruttivo» e «flessibile».
La regola kosovara secondo cui i serbi che vivono in Kosovo dovranno iniziare a usare le targhe ufficiali del territorio sulle loro auto è all’origine delle tensioni che quest’estate hanno colpito il nord del Kosovo con blocchi stradali e scontri violenti. Il termine per l’attuazione della legge scade a novembre, dopo diverse proroghe concordate «in extremis» tra le parti con la mediazione dell’UE e degli USA.