
La coordinatrice delle Nazioni Unite per il Libano, Joanna Wronecka, ha accolto giovedì il «risultato storico» dell’accordo marittimo libanese-israeliano, auspicando che serva a promuovere la stabilità e la sicurezza nella regione.
«Si tratta di un risultato storico», ha dichiarato Wronecka, che ha sottolineato come l’accordo possa non solo servire a rafforzare la sicurezza nella regione, ma anche a dare una spinta economica a entrambi i Paesi.
Wronecka ha ringraziato Libano e Israele per la loro volontà di raggiungere questo accordo e, nel caso di Beirut, ha anche sottolineato l’unità dimostrata dai loro leader politici, una posizione comune che potrebbe essere un primo passo per generare consenso su questioni di interesse nazionale in futuro.
Libano e Israele sono tecnicamente in guerra, quindi l’accordo, frutto di due anni di negoziati indiretti, riveste in ogni caso una particolare importanza simbolica. Si tratta di un’area di circa 860 chilometri quadrati rivendicata da entrambe le parti e nella quale sono stati scoperti giacimenti di gas naturale.
Sia Israele che il Libano hanno accettato di riconoscere il confine bocciato da Israele, permettendo a Beirut di godere dell’area a nord della linea 23, compreso il giacimento di Qana, mentre le autorità israeliane mantengono il controllo sul giacimento di Karish, il cui sfruttamento è già iniziato.