
Giovedì le autorità ucraine hanno condannato il «trattamento disumano» dell’ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili, in carcere dal 2021, e hanno chiesto di porre fine alle «vessazioni» subite dall’ex presidente.
In un comunicato, il ministero degli Esteri ucraino ha accusato le autorità carcerarie georgiane di aver usato «le peggiori tattiche dell’ex KGB» contro l’ex presidente e di avergli «negato l’accesso urgente all’assistenza sanitaria, mettendo deliberatamente in pericolo la sua vita».
Ha avvertito che si tratta di una «grave violazione dei diritti umani contro un cittadino ucraino» e che dimostra «il collasso della democrazia in Georgia». Ha invitato le autorità a «fermare immediatamente gli abusi contro Saakashvili» e a lasciarlo nelle mani delle autorità ucraine.
«Non giocate con la vita di una persona per vendetta politica», ha dichiarato il ministero, esortando la comunità internazionale a difenderlo pubblicamente perché «la sua vita è in pericolo».
La famiglia dell’ex presidente ha ripetutamente chiesto che venga trasferito in una clinica per essere curato, mentre un gruppo di esperti ha affermato che soffre di disturbo da stress post-traumatico, anoressia e depressione, secondo quanto riportato dal portale Civil.
Il trattamento riservato all’ex presidente è stato oggetto di critiche e polemiche da quando è stato arrestato nell’ottobre 2021 dopo essere tornato in Georgia alla vigilia delle elezioni.
Fonte: (EUROPA PRESS)






