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L’UE-27 chiede a Bruxelles di aiutare i Paesi colpiti dalle eccessive importazioni agricole dell’Ucraina

Roberto De Luca

2023-01-30
Archivio
Archivio – Due mani con un mucchio di grano (Archivio) – Peter Zschunke/dpa-Zentralbild/d

I ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea (UE) hanno invitato lunedì la Commissione Europea a esaminare eventuali misure per aiutare gli Stati membri più colpiti dal «surplus» di importazioni di prodotti agricoli e zootecnici dall’Ucraina, in particolare i Paesi limitrofi.

Lo hanno dichiarato in una conferenza stampa congiunta al termine della riunione il ministro svedese per gli Affari rurali, che detiene la presidenza di turno del Consiglio, Peter Kullgren, in quella che è stata la sua prima riunione da presidente, e il commissario per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski.

Wojciechowski ha tuttavia chiarito che nessuna delegazione è favorevole all’introduzione di restrizioni alle importazioni dall’Ucraina, ma che si tratta di sostenere la comunità agricola dei Paesi vicini, come la Polonia, attraverso una serie di misure, tra le quali ha citato, ad esempio, l’ammasso temporaneo o l’attivazione del fondo di riserva agricola.

Secondo il Commissario, questa è la questione più «delicata» discussa oggi dai ministri, che hanno rilevato il «successo» dell’iniziativa dei corridoi di solidarietà, soprattutto all’inizio dell’aggressione russa contro l’Ucraina, in quanto ha portato a un aumento dei prodotti provenienti dall’Ucraina, come grano, colza, mais e pollame.

Infatti, ha sottolineato che le importazioni di grano sono aumentate da 287.000 tonnellate nel 2021 a quasi 2,9 milioni di tonnellate nel 2022 come risultato del «successo assoluto» dei corridoi, ma il rovescio della medaglia è che questo ha creato una situazione «difficile» per gli agricoltori degli Stati membri confinanti per vendere la propria produzione.

«È chiaro che non lasceremo i nostri agricoltori da soli di fronte alle eccessive esportazioni dall’Ucraina, quindi dobbiamo prendere delle misure», ha detto Wojciechowski, che ha spiegato che queste saranno di natura «transitoria», dato che «per come sta andando la guerra», si prevede una riduzione della produzione agricola in Ucraina.

TRASPORTO DI ANIMALI VIVI Un altro dei principali punti di discussione di lunedì è stata la revisione della legislazione sul trasporto di animali su richiesta della delegazione portoghese, sostenuta da Spagna, Francia, Irlanda, Romania, Ungheria, Grecia, Lettonia, Estonia e Lituania, che si scontra con la posizione di Germania, Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia, che chiedono il divieto di alcune esportazioni di animali vivi verso Paesi terzi su lunghi viaggi su strada e via mare.

«Riteniamo che si debbano migliorare i processi per garantire il benessere degli animali e, solo in situazioni molto giustificate ed eccezionali, vietare lo spostamento degli animali», ha dichiarato Luis Planas, Ministro dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, durante il suo intervento nel dibattito pubblico di lunedì.

La proposta portoghese propone come «miglioramento chiave» una soluzione tecnologica a livello europeo per i giornali di bordo e i sistemi di navigazione satellitare, disponibili per la visualizzazione, in tempo reale, da parte delle autorità competenti degli Stati membri di partenza, transito e destinazione, sebbene proponga anche, ogni volta che sia possibile, di cercare alternative al trasporto di animali vivi, come il trasporto di carne o materiale genetico.

I ministri dovranno ora attendere una proposta di revisione della direttiva da parte della Commissione, prevista per l’autunno 2023, prima di poter prendere una decisione.

Infine, hanno concordato di istituire, insieme alle loro controparti nel campo dell’ambiente, una serie di negoziati per affrontare l’impatto che la direttiva sulle emissioni industriali può avere sulle aziende agricole, in cui Paesi come la Spagna chiedono che si tenga conto del tipo di azienda oltre che del numero di capi di bestiame, il cui limite è fissato a 150 e che anche Planas considera «eccessivamente basso».

Fonte: (EUROPA PRESS)

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