La presidente del Perù, Dina Boluarte, si è presentata ufficialmente all’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) mercoledì, assicurando che adempirà ai suoi obblighi di presidente e che rimarrà in carica nonostante le proteste.
Durante l’incontro, il primo con l’organizzazione da quando Boluarte è diventato capo di Stato peruviano, la presidente ha dichiarato che non intende «arrendersi» ai «gruppi autoritari» che vogliono imporre la sua uscita dal potere in modo incostituzionale, secondo quanto riportato dal «Correo».
«Il Perù è estremamente preoccupato per la serie di eventi che si stanno verificando nella regione, promossi da movimenti autoritari di vario tipo che cercano di assediare i processi politici, istituzionali e democratici», ha aggiunto la presidente peruviana durante il suo discorso, pronunciato virtualmente.
A questo proposito, ha sottolineato la «fermezza» della risposta della democrazia, del Congresso e del resto delle istituzioni nazionali al «fallito colpo di Stato dell’allora presidente Pedro Castillo».
Se il «tentativo di golpe» di Pedro Castillo fosse riuscito, secondo Boluarte, il Paese sarebbe «in una dittatura». Ha inoltre difeso la sua decisione di presentare una legge al Congresso peruviano per anticipare le elezioni generali dopo le proteste, che si terranno nell’aprile del 2024, secondo l’emittente radiofonica RPP.
L’intervento del presidente peruviano arriva pochi giorni dopo che un relatore della Commissione interamericana per i diritti umani (CIDH) ha dichiarato, a seguito di una visita di osservazione nel Paese questo mese, che il Perù è stato teatro di «violenza» durante le proteste.
«Ci sono state violenze, sia accuse di violenza da parte delle forze di sicurezza che sono in corso di indagine, sia accuse che abbiamo ricevuto da testimonianze di familiari, e anche violenze che hanno colpito una serie di proprietà pubbliche e private», ha detto il vicepresidente della CIDH Stuardo Ralón in una dichiarazione.
Il Perù è nel mezzo di una profonda crisi politica dopo la destituzione da parte del Congresso dell’ex presidente Pedro Castillo, che il 7 dicembre ha annunciato lo scioglimento del Parlamento andino e l’istituzione di un governo speciale.
Dopo l’arresto dell’ex presidente, decine di migliaia di persone hanno manifestato in varie parti del Paese per chiedere le dimissioni del presidente Dina Boluarte, lo scioglimento del Congresso e la convocazione urgente di elezioni presidenziali. Da allora, più di 60 persone sono state uccise negli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza.
Fonte: (EUROPA PRESS)