
Il leader repubblicano della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy ha perso giovedì il decimo turno per la nomina a presidente della Camera, segnando la votazione più lunga degli ultimi 164 anni.
McCarthy ha ottenuto 200 voti, mentre gliene servono almeno 218 per diventare speaker della Camera. Il suo collega di partito Kevin Hern ha ricevuto sette voti, mentre Byron Donald ha ottenuto 13 voti. Il candidato democratico, invece, ha resistito con un totale di 212 voti dei rappresentanti del suo partito.
La Camera rimane paralizzata in assenza dell’elezione di uno speaker, ritardando il giuramento dei nuovi membri eletti durante le elezioni legislative di metà mandato, così come le indagini o l’approvazione di regole e leggi.
Il Partito Repubblicano, che ha la maggioranza nella Camera bassa, è diviso su chi guiderà la Camera dei Rappresentanti, rendendo necessaria un’undicesima votazione, una situazione che non si verificava dal 1859.
I legislatori si sono riuniti giovedì per riprendere le votazioni dopo due giorni di stallo, con i sostenitori repubblicani della linea dura che si rifiutano di appoggiare McCarthy.
Il leader del GOP ha fatto diverse concessioni durante la notte, tra cui il ripristino della regola secondo cui un singolo membro della Camera può forzare un voto per estromettere il presidente, al fine di fare appello ai suoi detrattori, ha riferito la NBC.
Questo blocco è stato criticato in precedenza dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha definito la situazione dell’Assemblea «vergognosa».
Fonte: (EUROPA PRESS)






